Scialpinista sepolto dalla valanga si riprende dopo 4 mesi di ospedale L'uomo era stato ricoverato in condizioni disperate a febbraio PORDENONE (16 giugno) - Venne travolto da una valanga il sette febbraio scorso e rimase sotto la neve per due ore. Finalmente salvato, il pordenonese Roberto Pasut venne ricoverato e per quattro lunghi mesi è rimasto fermo in un letto di ospedale, fino ad oggi: Pasut si è ripreso. L'uomo, 47enne di Porcia, ha dato i primi segnali positivi lunedì sera, nel Centro di riabilitazione di Motta di Livenza (Treviso), dove è ricoverato da quando, in aprile, è stato dimesso dal reparto di neurologia dell'ospedale di Pordenone. Pasut ha pronunciato ieri nel suo letto d'ospedale le prime frasi di senso compiuto, davanti ai familiari. La notizia del "risveglio" dello scialpinista è stata data oggi dal Soccorso Alpino delle Dolomiti Bellunesi, informato del fatto da una sorella del paziente. Nell'incidente, avvenuto una montagna dell'Alpago (Belluno), era morto un amico di Pasut, Riccardo Quaroni, 50 anni, di Arzene (Pordenone), con il quale stava compiendo un escursione scialpinistica. Un terzo componente della comitiva, Sergio Pilot (39), di Pasiano (Pordenone), era rimasto illeso. Pasut, privo del sistema di segnalazione Arva, era stato trovato dai soccorritori solo dopo due ore e mezzo di ricerca sul fronte della valanga, sepolto sotto quasi un metro di neve compatta. Portato all'ospedale di Treviso in stato di incoscienza, l'uomo era stato definito in condizioni disperate. «Non si è trattato di un miracolo, lo è per i famigliari. La nostra equipe ha visto altri casi simili», riferisce il direttore generale dell'ospedale di Motta di Livenza, Alberto Prandin. «Non è un risveglio - precisa Prandin- Pasut era vigile, era in uno stato di incoscenza con gli occhi aperti, sgranati, ma non era in coma. È arrivato da noi con gravi lesioni cerebrali, dopo l'ipossia, il congelamento». «Da alcuni giorni - prosegue Prandin - il paziente ha cominciato a riconoscere qualcuno, fa dei gesti e dice qualche parola». Per l'alpinista, ora proseguiranno le cure nell'ospedale, che è altamente specializzato nella riabilitazione. Vinta la battaglia per la vita, lo scialpinista dovrà affrontare più avanti quella con la giustizia. Per il distacco della slavina, che provocò la morte di Quaroni, Pasut e l'altro superstite sono stati infatti indagati dalla Procura di Belluno per il reato di valanga colposa, perché non avrebbero tenuto conto del pericolo diffuso di distacchi di masse di neve segnalato in quella giornata dai servizi di previsione meteo per la montagna. Nell'intervento di soccorsosulla Palantina era stati impegnati 47 operatori del Soccorso alpino, tre unità cinofile da valanga e 5 elicotteri.
MEDEA, Cherubini (1760-1842) (Presso la reggia di Creonte, in vista del mare a Corinto. Ancorata al fondo e la nave Argo)Quando già corona Amor i vostri sospir, Sugli occhi ancor vi sta si profonda tristezza?Su, venite a gioir della nostra allegrezza:Sul lieto patrio suol verrà compagna al sol,La rea vision crudel scordar farà l'Imene!Amor d'un cor fedel ben può sanar le pene. Imene
DRUG–EXCIPIENT INTERACTIONS Drug–Excipient Interactions Although considered pharmacologically inert, excipients can initiate, propagate or participate in chemical or physical interactions with drug compounds, which may compromise the effectiveness of a medication. Excipients may also contain impurities or form degradation products that in turn cause decomposition of drug substances.