Viagra tra i giovani, parola alle ragazze Abbiamo parlato con donne tra i 20 e i 30 anni per sapere se è vero che "la pillola dell'amore" è in costante aumento tra i partner. E che cosa ne pensano
Milano, piove: armati di telecamera ci sistemiamo dapprima nei pressi di una biblioteca, quindi ci dirigiamo nella zona del Politecnico e infine ci concediamo qualche giro nelle vie del centro. Obiettivo: parlare con ragazze di età compresa tra i 20 e i 30 anni e sapere da loro se è vero che sia in costante aumento il numero di giovani uomini italiani che, nonostante siano perfettamente sani, fanno ricorso a Viagra, Cialis, Levitra e altri rimedi per il potenziamento sessuale. Una nuova categoria di utilizzatori che costituirebbe circa il 10% degli acquirenti totali e che va ad arricchire il fatturato complessivo di questi medicinali che in Italia ha recentemente sfondato quota 150 milioni di euro. «È una tendenza che riscontro ogni giorno nei casi di cui mi occupo – spiega il sessuologo Marco Rossi – ed è frutto del fatto che, a causa anche delle nuove dinamiche del rapporto uomo-donna che rendono più frequenti i rapporti sessuali, i ragazzi vivano sempre più il sesso come una semplice “prestazione” da offrire e decidano così di approfittare di sostanze che non sono mai state così facile da acquistare come oggi». Ma l’altra metà del cielo cosa pensa di questi uomini sani che ricorrono all’ «aiutino»? Il primo dato che affiora crea un immediato problema di logica statistica: effettivamente la maggior parte conferma il fenomeno dell’aumento nell’uso di tali medicinali ma, incredibilmente, nessuna sostiene di avere avuto un’esperienza diretta con Viagra e simili: tutte raccontano storie di fantomatiche «amiche», che loro sì se la sono vista brutta.
Qualcosa non torna, e ad ammettere il trucco a telecamera spenta è solo Irene: «Ok mi è successo, ma scordatevi che lo dica in video.Il problema all’inizio sembrava fisico, ma dopo gli esami clinici è stato chiaro che si trattava di un blocco psicologico. Usare il Viagra ha solo peggiorato le cose, e alla fine abbiamo dovuto rompere». Un altro paio quando si rilassano si tradiscono passando alla prima persona, ma per il resto è un fiorire di vicende che riguardano conoscenti più o meno intime: «Il ragazzo di questa mia amica prendeva questi farmaci – spiega Federica – all’inizio si era fatta un po’ coinvolgere anche lei, ma alla fine si è allontanata, era diventata una specie di ossessione». Manie che spesso sono alimentate dall’eccessiva importanza che i nuovi modelli sociali attribuiscono al sesso: «La prima cosa che ti chiedono quando conosci qualcuno – sottolinea Luciana – è sempre la stessa, “ci sei andata a letto?”, e così è ovvio che tutto si carichi di una tensione e di un’attesa innaturale creando problemi agli uomini, ma anche a noi donne». Perché sul fatto che la questione sia meramente
psicologica sono più o meno tutte d’accordo ma, sottolinea Marco Rossi, da questo punto di vista ricorrere ai medicinali può anche peggiorare le cose: «Il rischio, in caso di abuso, è quello di sviluppare una forma di dipendenza convincendosi che senza quelle sostanze non si è in grado di soddisfare la propria donna».
Le risposte delle ragazze si fanno più variegate e meno diplomatiche sull’ipotesi
che sia proprio il loro fidanzato a presentarsi con in mano le «pillole dell’amore». La più tranquilla è Natascia, che si fa una risata e si lascia andare a
un «francamente non ce lo vedo, però se vuole provare, perché no? Si tratterebbe
solo di un gioco». Giulia invece la prende proprio male, a conferma che
l’immedesimazione rende molto meno lucidi: «Se hai 20 anni, sei sano e prendi
questi medicinali è ovvio che sei un’idiota, è un comportamento ridicolo e
infantile». Le fa eco Lara: «Chiaro che con me hai chiuso, se questo è il modo con cui superi le difficoltà. Che poi chi l’ha provato solo per “sballarsi” mi ha
detto che le sensazioni sono insoddisfacenti, molto diverse da quelle di un
rapporto “vero”». Quello a cui va peggio di tutti però è l’accompagnatore di
Benedetta che, a intervista finita, si lascia scappare un sorriso di troppo e viene
subito incenerito: «Cosa credi? Che sia colpa nostra se voi uomini siete così stupidi?».
Finale burrascoso a cui sembrano destinate molte storie nelle quali il Viagra fa
Ma il pericolo di una rottura non è il peggiore a cui può andare incontro chi fa un uso improprio di queste sostanze, magari acquistandole sul web: «I prodotti
comprati online spesso sono confezionati in Cina e in India e non offrono alcuna
sicurezza riguardo al loro reale contenuto – conclude Marco Rossi - così come
alcuni integratori a base di erbe che possono avere effetti collaterali
imprevedibili e provengono spesso da coltivazioni dove si fa largo uso di pesticidi che li contaminano». Rischi concreti, quindi ai quali magari opporre la ricetta
proposta da un’arzilla signora sui 60 anni che, dopo aver chiesto di cosa ci
stessimo occupando, chiosa attaccandosi impettita al braccio del marito: «Per
noi nessuna di quelle porcherie lì, 40 anni di matrimonio e ce la facciamo
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