Consigli igienico-sanitari per i volontari
(Le informazioni di seguito riportate sono state scritte in particolare per i volontari che si recano in
Paesi tropico-equatoriali e in Paesi in condizioni igienico-sanitaie precarie, per informazioni sui
singoli Stati consultare i siti internet riportati in fondo)
Bollire l’acqua per 20 minuti e filtrarla: in questa maniera non è necessario aggiungere
l’amuchina (ipoclorito di sodio). Nei casi di acqua particolarmente inquinata o in presenza di epidemie (es. Colera) nella regione dove ci si deve recare, aggiungere 2 gocce di amuchina al 5% per litro d’acqua (attendere 5 minuti prima di bere). Se l’acqua di casa non è sicura o è palesemente sporca si dovrebbe utilizzare l’acqua bollita e filtrata - o anche solo trattata con amuchina - anche per lavarsi i denti. Nel caso la casa dei volontari sia dotata di potabilizzatore, non è necessario bollire e filtrare l’acqua, bisogna solo verificare il buon funzionamento del potabilizzatore e sostituire la lampada a raggi ultravioletti quando ha raggiunto le ore di funzionamento previste.
Fare attenzione, quando si è invitati a pranzo da persone locali o dalle Comunità Salesiane o
dalle suore all’acqua che si beve. Spesso le stesse precauzioni sopra consigliate non sono prese dalle persone del luogo o che vivono nel Paese da molto tempo. In questi casi è consigliabile bere bibite in bottiglia. Evitare comunque il ghiaccio perché è spesso ottenuto con acqua non trattata. Norme igieniche/vestiario/cibo
Portare con sé alla partenza un sapone germicida per la doccia e, possibilmente, farsi la
doccia tutte le sere; non portare le scarpe sporche in camera; non stendersi sulle lenzuola con i vestiti sporchi; lavarsi spesso i capelli. Usare pantaloni lunghi leggeri (nei Paesi caldi) e scarpe chiuse con calzini; usare scarpe diverse per uscire di casa e da usare in casa. Portare, anche nei Paesi caldi, almeno una felpa, un giacchetto tipo jeans ed un giacchetto impermeabile leggero (nei Paesi tropico-equatoriali c’è sempre una stagione calda e piovosa e una più fresca).
Durante la permanenza nel Paese, e’ consigliabile, se possibile, stirare sempre con ferro
caldo la propria biancheria intima, soprattutto se si stende all’aperto, per sterilizzarla da eventuali animaletti microscopici che possono alloggiare nelle trame del tessuto.
Quando non si mangia nella casa dei volontari, evitare verdura fresca e non cotta, come
l’insalata e quando si mangia in casa lavare sempre la verdura con acqua addizionata ad amuchina (10 gocce per litro, almeno nel primo lavaggio ed aspettare che agisca almeno per 5 minuti); lavare e sbucciare la frutta. Le uova sono un alimento molto a rischio, quindi mangiarle sempre dopo averle lavate accuratamente esteriormente e sempre ben cotte e verificarne la freschezza (odore, aspetto). Evitare i gelati, soprattutto quelli non confezionati e le bibite non sigillate (le lattine sono potenzialmente a rischio poiché possono essere sporche dove si poggia la bocca per bere). Mangiare il più possibile cibi cotti; non mangiare per strada con le mani non lavate (nel caso sia necessario mangiare in strada e non ci sia la possibilità di lavarsi le mani, pulirsi le mani con le salviettine imbevute di liquidi germicidi che si dovrebbero sempre portare con sé), non mangiare cibi comprati in strada.
Se è proprio necessario mangiare fuori casa cibi non cotti e igienicamente non sicuri, tenerli
molto in bocca (la saliva ha un lieve potere disinfettante). Farmaci da portare con sé
• 1 antibiotico a largo spettro (chiedere consiglio al proprio medico) da prendere solo in
infezioni intestinali con febbre, bronchiti e sintomatologie di infezioni “serie” associate a febbre >38°C dopo almeno 24 ore: se si inizia una terapia antibiotica è necessario continuarla secondo la prescrizione indicata per almeno 5-7 giorni anche dopo la scomparsa dei sintomi. Se possibile, comunque, consultare un medico.
• 1 antinfiammatorio (per combattere i sintomi influenzali, mal di gola, raffreddore, dolori
• 1 antipiretico (paracetamolo, da usare solo se la febbre è >38°C)
• 1 antidiarroico (da prendere solo se non si può rimanere a letto ma si deve viaggiare e dopo
almeno 24 ore di dissenteria). In presenza di diarrea con sangue è molto probabile che si tratti di infezione non batterica ma da amebiasi o altre parassitosi, in questo caso è bene consultare un medico. In caso di dissenteria forte e vomito è fondamentale reidratare bene il corpo: bere molta acqua, succhi di frutta, bibite con zucchero, acqua in cui si è cotto del riso, o preparare la soluzione di reidratazione orale (due cucchiaini di zucchero e una punta di cucchiaino di sale in un bicchiere d’acqua; l’acqua, dopo l’aggiunta di sale, non deve essere più salata di una lacrima).
• Una pomata per distorsioni e contusioni
• Tutti i farmaci che abitualmente la persona deve prendere
• Uno o più antimalarici (vedi profilassi e terapia antimalarica) (solo se ci si reca in Paesi a
• Un integratore salino (nei Paesi a clima caldo in cui si può avere una eccessiva sudorazione)
• Un integratore vitaminico (da prendere in caso si sia costretti ad una dieta povera di frutta e
• cerotti, qualche garza, un disinfettante per le ferite, un termometro.
N.B. Quando il volontario si sposta all’interno del Paese per 2 o più giorni deve sempre portare con sé i medicinali (almeno l’antibiotico, l’antimalarico e il paracetamolo, oltre ad un disinfettante per le ferite e il necessario per una medicazione), soprattutto se va in aree non coperte da assistenza sanitaria di base.
Attenzione: l’acquisto di farmaci nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto al mercato informale, è molto a rischio (numerosi sono i casi di contraffazione farmaceutica). Se necessario, acquistare i farmaci solo presso ospedali o Centri di Salute tenuti da Organizzazioni Internazionali o ONG.
Al ritorno in Italia è consigliabile effettuare analisi del sangue, delle urine e delle feci per verificare l’assenza di eventuali parassiti. Nel caso si sia entrati accidentalmente in contatto con sangue di altre persone (ad es. se si sono medicati feriti senza guanti, ecc.) è consigliabile fare anche il Test dell’Epatite B, Epatite C e HIV. Vaccinazioni (Per le vaccinazioni si consiglia di consultare l’Ufficio Sanità Marittima o, nel caso non sia fattibile, l’Ufficio di Igiene delle ASL di competenza e il sito dell’OMS/viaggi internazionali e salute pubblica il proprio medico curante).
• Febbre gialla (obbligatoria in alcuni Paesi)
• Antitifica (molto consigliata), la trasmissione è per via alimentare/oro-fecale (alimenti
igienicamente non sicuri, su cui si sono poggiate le mosche ecc.).
• Anticolerica (poco consigliata/non da’ copertura totale, il colera si evita essenzialmente
evitando di bere acqua non trattata, frutti di mare non cotti bene, ecc.). Questa vaccinazione è consigliata nel caso ci si debba recare in zone dove è in atto una epidemia di colera e dove il rischio epidemico è elevato.
• Anti-epatite A (molto consigliata), la trasmissione è per via alimentare.
• Anti-epatite B (molto consigliata), la trasmissione è attraverso il sangue, la saliva e
relazioni sessuali non protette. Il virus dell’epatite B è molto resistente all’aria e non viene ucciso da trattamenti disinfettanti leggeri. L’anti-epatite C non esiste (modi di trasmissione come per la B, soprattutto attraverso il sangue).
• Triplice (tetano+difterite+tosse convulsa) o solo anti-tetanica (molto consigliata). Il tetano
è una malattia mortale che si può contrarre attraverso ferite sporche, in molti Paesi tropico-equatoriali è endemico.
• Anti-Meningite (poco consigliata; solo per personale sanitario o per chi va in aree ad alto
rischio; in caso di epidemie locali, si può fare in loco, ricordarsi comunque che esistono meningiti sia batteriche che virali, quindi la copertura totale non è mai garantita). La malattia si contrae per contatto diretto con malati, incluso trasmissione per aerosol (particelle di vapor acqueo emesse durante la respirazione da portatori asintomatici).
E’ preferibile far riportare tutte le vaccinazioni fatte sul “Libretto Giallo” (rilasciato solo dagli Uffici di Sanità Marittima). Ricordarsi di fare tutti i richiami previsti, per poter avere anche per il futuro la copertura immunitaria totale. Alcune vaccinazioni danno una copertura a vita, altre devono essere ripetute dopo un periodo stabilito, pertanto si raccomanda di chiedere informazioni presso l’Ufficio dove si fanno le vaccinazioni. PROFILASSI ANTIMALARICA e CURA (in caso di malattia)/Precauzioni (solo per i Paesi a rischio di malaria)
La malaria si trasmette attraverso la puntura delle zanzare Anophele femmine che sono
Si fa presente che tutti i farmaci antimalarici hanno una elevata tossicità, pertanto è
sconsigliato fare la profilassi antimalarica durante tutto il periodo di permanenza nel Paese. Poiché il momento più a rischio è quello dell’ambientamento fisico nel nuovo Paese, si consiglia di fare la profilassi solo durante il primo mese. La profilassi antimalarica va iniziata una settimana prima della partenza.
Si evidenzia, tuttavia, che la migliore profilassi è la prevenzione dalle punture di zanzare,
pertanto è necessario utilizzare repellenti (Autan o repellenti naturali sulla pelle, fornelletti in stanza e zampironi all’esterno), usare vestiti lunghi tra il tramonto e l’alba (tenere anche i piedi coperti) e usare zanzariere per la notte, in cui il rischio è maggiore. Controllare che le zanzariere non abbiano buchi e rincalzarle bene sotto al letto.
’ necessario dormire sempre con la zanzariera (anche quando si dorme fuori casa, bisogna
portare con sé la zanzariera). E’ buona precauzione tenere la porta della propria stanza chiusa per evitare l’entrata di insetti e altri animali e tenere le zanzariere alle finestre.
La malaria è una malattia facilmente curabile se trattata immediatamente (ai primi sintomi),
mentre può essere mortale o provocare danni cerebrali irreversibili se trascurata e non trattata. Chi vive per lunghi periodi in zone malariche entra necessariamente in contatto con il plasmodio della malaria, tuttavia una persona in buone condizioni di salute e in uno stato nutrizionale e psico-fisico buono difficilmente sviluppa la malattia, si raccomanda pertanto di avere una sana alimentazione e di dormire a sufficienza e cercare di limitare, per quanto possibile, lo stress e l’affaticamento
eccessivo. Le stesse precauzioni valgono anche per numerose altre infezioni che possono essere contratte facilmente in molti Paesi tropico-equatoriali se si hanno le difese immunitarie abbassate a causa dell’affaticamento eccessivo (es. infezioni della pelle, ecc.). Possibili profilassi antimalariche: A) CLOROCHINA (compresse da 250 mg) + PALUDRINE (PROGUANILE CLORIDRATO 100 mg). PROFILASSI:2 compresse di clorochina 1 volta a settimana, sempre alla stessa ora, preferibilmente la sera a stomaco pieno e senza bere alcolici e 2 compresse di paludrine tutti i giorni, iniziare una settimana prima della partenza. (In molti Paesi la malaria è clorochina resistente, pertanto questa profilassi non è opportuna. In Angola è ancora consigliabile la profilassi con clorochina e paludrine; in Congo, Burundi, Sud Est asiatico (aree malariche) e Brasile (aree malariche) non è consigliabile).
La clorochina può causare disturbi visivi (generalmente temporanei), danni alla retina, insonnia.
Non può essere assunta in gravidanza o subito prima (entro 3 mesi) di una gravidanza.
TERAPIA (in caso di malaria): consultare il medico in loco; in caso di assenza di personale
sanitario procedere all’automedicazione: 4 compresse di clorochina il primo giorno, 4 il secondo e 2 il terzo/da assumere intere dopo i pasti con un po’ d’acqua (evitare la concomitante assunzione di alcool).
B) MEFLOCHINA (LARIAM) compresse da 250 mg: farmaco consigliato nella profilassi
antimalarica in zone con ceppi clorochina-resistenti. Il farmaco ha una elevata tossicità, può causare danni alla retina e non permette l’impiego del chinino nel caso di attacco grave di malaria a causa dell’interazione tra i due farmaci. La meflochina non può essere presa in gravidanza o da chi preventiva una gravidanza a breve. PROFILASSI:1 compressa a settimana iniziando 1 settimana prima della partenza (da assumere sempre lo stesso giorno della settimana e alla stessa ora).
TERAPIA: consultare un medico in loco. C) DOXICICLINA (BASSADO) (doxiciclina iclato 115 mg/corrispondente a 100 mg di principio attivo). Il farmaco fa parte della classe delle tetracicline (quindi non può essere assunto da chi fosse allergico alle tetracicline) e generalmente, come antibiotico, è impiegato per la cura delle infezioni quali polmoniti, bronchiti, cistiti, foruncoli, infezioni di ferite. La doxiciclina può dare danni alla retina, non può essere presa in gravidanza e nei bambini di età inferiore agli 8 anni e in pazienti con disturbi ostruttivi all’esofago. Può dare interazione con barbiturici che ne riducono il tempo di permanenza nel corpo. La doxiciclina può diminuire l’efficacia degli anticoncezionali orali e da’ interazioni con le penicilline. PROFILASSI:1 compressa da 100 mg al giorno, iniziando da 1-2 giorni prima della partenza.
Generalmente è impiegato in zone di malaria clorochina-resistente. D) MALARONE: Il Malarone è una combinazione di Atovaquone (250mg) + Proguanil (100 mg) PROFILASSI:La profilassi va iniziata 1-2 giorni prima della partenza assumendo una compressa, dosaggio per adulti, tutti i giorni (alla stessa ora, durante i pasti o con un po’ di latte, per favorirne l’assorbimento). Effetti collaterali: può dare nausea, vomito, mal di testa, diarrea. I dati attualmente disponibili non sono molti, tuttavia si è osservata una protezione contro la malaria Falciparum anche in zone clorochina-resistenti. Il Malarone è indicato per quei soggetti in cui è contro-
indicata la Doxiciclina (Bassado) e la Meflochina (Lariam) e che si recano in zone a malaria clorochina-resistente. L’esperienza con questo farmaco per la profilassi in soggetti non immuni alla malaria (cioè soggetti che non hanno già avuto la malaria) è limitata. La licenza europea al farmaco è stata data solo per profilassi brevi (durata < mese). Non è consigliato per soggetti con peso corporeo <40 Kg. Non si conoscono le interazioni con gli altri antimalarici.
In molti Paesi dell’Africa Sub-Sahariana la malaria da plasmodio Falciparum (il più pericoloso)
è diffusa a livello endemico in tutti i periodi dell’anno. Il tempo di incubazione è minimo di 5.5 giorni, quindi dopo 6 giorni di permanenza nel Paese a rischio si può contrarre la malattia.
I sintomi sono molto vari, ma i principali sono: mal di testa fortissimo, febbre (spesso a
intermittenza, soprattutto la sera), dolori muscolari, (possono insorgere anche vomito e diarrea). Non trattata la malaria può portare a convulsioni, coma e morte o danni cerebrali irreversibili. In assenza di evidenti altre cause di febbre (infezione intestinale, mal di gola, tosse, infezioni sulla pelle, cistiti) e in assenza di esami laboratoriali affidabili, qualunque febbre senza una causa spiegabile va trattata subito (entro le 24 ore) come malaria. E’ possibile, soprattutto all’inizio della malattia, che l’analisi al microscopio del sangue (nota come “goccia spessa”) sia negativa anche in presenza di malaria. In tal caso ripetere l’analisi dopo 6-12 ore o, in caso di sintomi di malaria e in assenza di altre plausibili patologie, trattarla come tale.
Si sconsiglia l’uso della clorochina iniettabile poiché è molto più pericolosa se non dosata
correttamente e, comunque, deve essere somministrata solo da personale medico.
In presenza di un quadro clinico preoccupante (febbre molto alta, incoscienza o numero di
parassiti nel sangue elevato (>10-15 “per campo”) ricoverare in ospedale per assumere il chinino endovena o, a giudizio del medico, il chinino orale. Chi fa la profilassi con la meflochina (Lariam) non può assumere il chinino o la clorochina, poiché c’è interazione tra i due farmaci che può causare la morte (il passaggio contrario, ovvero da una terapia con chinino ad una terapia con meflochina è possibile, a giudizio del medico, dopo una interruzione di almeno 12 ore).
Dopo il trattamento di un attacco di malaria o presunto tale non si deve continuare la profilassi
Per la profilassi antimalarica chiedere consiglio al proprio medico curante che conosce la
Nel caso di malattia, esistono valide alternative terapeutiche nei Paesi tropicali (farmaci a base di Artemisina o derivati e il Fansidar (a base di Sulfadoxina e Pirimetamina)) che saranno consigliate caso per caso dal medico. E’ importante assumere farmaci di qualità certa, quindi non acquistati al mercato informale. Altre malattie Tripanosmiasi (presente in alcune aree dell’Angola, es. zona di Dondo): malattia da parassiti trasmessa attraverso la puntura della mosca tsetse. E’ una malattia cronica i cui sintomi si vedono dopo settimane o mesi di incubazione.
Esiste una forma acuta che causa mal di testa, anemia, ingrossamento dei linfonodi e,
successivamente perdita di peso e problemi al Sistema Nervoso Centrale.
Se non trattata è fatale. Non esiste profilassi, ma si devono evitare le mosche tsetse durante
il giorno con l’uso di repellenti. Avvertenze specifiche per le aree tropico-equatoriali estreme a clima molto caldo (es. Brasile foresta amazzonica):
Dato il clima il rischio di disidratazione è alto. E’ necessario perciò bere molto (anche
succhi di frutta), mangiare molta frutta e portarsi integratori salini. Durante il giorno portare sempre
con sé una bottiglietta d’acqua o, meglio, di acqua addizionata a sale e zucchero (vedi sopra/soluzione di reidratazione orale).
Fare docce frequenti e periodicamente utilizzare saponi germicidi per la pelle. Indossare
dopo ogni doccia vestiti puliti e asciutti.
Dato le frequenti punture di insetti, utilizzare i repellenti contro gli insetti per la pelle e
portare con sé una pomata antibiotica per la pelle (oltre a tutte le altre medicine già citate sopra).
In zone di foresta indossare sempre pantaloni lunghi e scarpe chiuse con calzini (è possibile
fare incontri “ravvicinati” con ragni e serpenti velenosi).
Informarsi, dalle persone del posto e dai missionari, quali possono essere gli animali
velenosi della zona e se esistono dei rimedi locali. Nel caso di morso di serpente, ragno o altro animale velenoso o sconosciuto, andare immediatamente in ospedale e bloccare la diffusione del veleno mediante un laccio stretto legato a monte della zona morsa ed eventualmente incidere la parte e succhiare il veleno.
Infine, si ricorda a tutti i volontari, che il VIS ha organizzato con alcuni medici e altri esperti
in campo sanitario una mailing-list sanitaria a supporto dei volontari per risolvere problemi inerenti i progetti sanitari ma anche a supporto dei volontari non impiegati in progetti sanitari ma che si possono venire a trovare in aree a rischio di epidemie, quindi, per qualunque consiglio scrivete al Gruppo Salute VIS:
Per maggiori informazioni sulle malattie infettive e le mappe di diffusione mondiale, consultare:
Lista dei paesi con le vaccinazioni richieste e la situazione della malaria:
Advance Access Publication 29 October 2007eCAM 2009;6(3)365–373doi:10.1093/ecam/nem136Evaluating Complementary Therapies for Canine OsteoarthritisPart I: Green-lipped Mussel (Perna canaliculus)Anna Hielm-Bjo¨rkman1, Riitta-Mari Tulamo1, Hanna Salonen2 and Marja Raekallio11Faculty of Veterinary Medicine, Department of Equine and Small Animal Medicine, University of Helsinki,PO Box 57, Fi-000
Anaesthesia for Cerebral Aneurysm Repair Epidemiology Exact incidence is unclear but probably about 4%. An annual incidence rupture is about 15-20 per Sex : Male to Female 2 : 3 but more males below 40 and more females after. Rupture : 90% < 12mm, 5% 12-15mm, 5% > 15mm. First aneurysm clipped in 1931, Operating microscope first used for clipping in 1960. Aetiology It had been