Newsletter 1-2006

SPAN – Società degli Psicologi dell’Area Neuropsicologica a cura della Commissione Editoriale N° 1/febbraio 2006 INFO DALLA SOCIETÀ’ Sono aperte le iscrizioni alla SPAN per il 2006. Per nuove adesioni o per ulteriori informazioni circa le modalità di rinnovo è possibile contattare il nostro segretario, Matteo Sozzi, all’indirizzo mail [email protected] È stata organizzata la Prima Giornata di Studio della SPAN, che si terrà a Milano sabato 4 marzo. La partecipazione è riservata ai soli soci. Sarà possibile rinnovare l’adesione o iscriversi per la prima volta anche in quella occasione. Ulteriori informazioni, inclusa la locandina scaricabile, sono a disposizione sul nostro sito. Sul sito internet della SPAN è stata attivata la sezione “Materiale scaricabile”. Alcuni documenti sono già stati inseriti, altri verranno pubblicati nelle prossime settimane. La password di accesso verrà inviata prossimamente, ai soli soci che hanno rinnovato l’iscrizione per il 2006. Ricordiamo, infine, che questo numero delle Newsletter viene inviato a tutti coloro che erano iscritti nel 2005 e ai soci già attivi per il 2006. A partire dal prossimo numero la Newsletter verrà recapitata esclusivamente ai soli in regola con la quota d’iscrizione, ovvero a coloro che hanno deciso di aderire alla SPAN anche per l’anno in corso. STUDI E RICERCHE LE BASI NEURALI DELLA TEORIA DELLA MENTE (Elena Biglia) Abilità metacognitive, capacità riflessiva, cognizione sociale, regolazione emozionale, auto-controllo: tutto questo rientra nell’ampio spettro della teoria della mente. Considerata la complessità delle funzioni richieste per la comprensione delle intenzioni, dei pensieri e delle emozioni altrui, diventa indispensabile conoscere le basi della cognizione sociale. Da una recente review di studi fMRI sulle basi anatomiche e neurofisiologiche della teoria della mente si evidenzia l’attivazione e il ruolo critico di alcune strutture: − la corteccia mediale prefrontale (BA8, BA9, con estensione alla corteccia cingolata anteriore), responsabile delle capacità di valutare e interpretare situazioni e contesti sociali, oltre che delle capacità di auto-controllo (resta controversa la dominanza emisferica); − la corteccia paracingolata anteriore, coinvolta nei processi cognitivi delle emozioni; − il lobo temporale e la giunzione temporo-parietale bilateralmente, implicati nel generare il contesto emotivo e semantico dei pensieri sulla base dell’esperienza passata (informazione necessaria per adattare il comportamento ad una nuova situazione); − il solco temporale superiore, pare importante nell’analisi di pattern di comportamento complessi (il ruolo di questa struttura non − l’amigdala, che partecipa allo sviluppo della teoria della mente e al riconoscimento delle emozioni nell’espressione facciale. Dagli studi su pazienti con lesione cerebrale emergono alcuni risultati in contrasto con i dati fMRI, dovuti probabilmente agli assessments metodologici utilizzati e ai criteri di selezione dei pazienti. Si riscontrano deficit nelle abilità di mentalizzazione in pazienti con lesioni della corteccia orbito-frontale, ma l’estensione della lesione sembra essere una variabile non di poco conto. Da recenti ricerche emerge una significativa correlazione tra danno alla corteccia prefrontale e incapacità di comprendere la prospettiva dell’altro e tra lesione della corteccia mediale frontale e difficoltà a riconoscere l’inganno, mentre una lesione ventrale frontale potrebbe ostacolare il riconoscimento di espressioni facciali. Per definire ulteriormente i meccanismi coinvolti nella metacognizione e determinare le loro ripercussioni sul comportamento sociale in caso di danno cerebrale, specialmente lesioni frontali, sarebbe necessario consolidare e validare i risultati studiando gruppi di pazienti più ampi. L’articolo: Vuadens P. “The anatomical bases of the theory of mind: A review”. Schweizer Archiv fur Neurologie und Psychiatrie 2005, 156(4): 136-146. EFFETTI DELLA DEFLESSIONE DELL’UMORE SULLA MEMORIA PROSPETTICA (Elena Biglia) Si sa ancora poco dell’influenza dei fattori emotivi sulla memoria prospettica (MP). Alcuni autori hanno utilizzato una procedura che inducesse nei soggetti umore triste o neutrale, allo scopo di esaminare gli effetti dell’umore depresso sulla prestazione della MP in compiti time-based (es. ricordarsi di compiere un’azione ad un’orario prestabilito). Sulla base del modello di Ellis e Ashbrook (1988) sulla ripartizione delle risorse (Resource Allocation Model – RAM), gli autori hanno ipotizzato una correlazione negativa tra umore deflesso e performance della MP. Dai risultati è emerso che i soggetti con deflessione indotta dell’umore mostravano una riduzione della prestazione della MP che si manifestava principalmente con un aumento dei tempi di latenza delle risposte. Gli effetti dell’umore sulla MP vengono spiegati nei termini di una riduzione e di una minore accuratezza del monitoraggio. L’articolo: Kliegel M. et al. “Effects of sad mood on time-based prospective memory”. Cognition and Emotion 2005, 19 (8), 1199-1213. ICTUS DESTRO E DEFICIT DI MEMORIA (Riccardo Chiodi) Un gruppo di ricercatori inglesi ed australiani ha esaminato l’evidenza di molte credenze cliniche relative alla riduzione delle facoltà mnestiche dovute ad uno stroke dell’emisfero destro. Gli autori hanno condotto contemporaneamente una ricerca descrittiva ed una meta-analisi della letteratura scientifica disponibile dal 1966 al 2003. Le prestazioni dei cerebrolesi destri (RHS – right hemisphere stroke) sono state confrontate con quelle dei cerebrolesi sinistri (LHS - left hemisphere stroke) e con quelle di pazienti che non hanno subito stroke (NSC – non stroke controls). Per quanto riguarda la memoria non verbale non sono state riscontrate discrepanze tra l’analisi descrittiva e la meta-analisi: entrambe hanno mostrato deficit maggiori nei pazienti RHS rispetto al gruppo NSC, sia nei test di rievocazione che in quelli di riconoscimento. Dalla meta-analisi emergono inoltre deficit maggiori per i pazienti RHS nelle prestazioni ai test di riconoscimento non verbale, ma non trovano differenze di prestazione tra pazienti RHS e LHS nei test di rievocazione non verbale. Relativamente alla memoria verbale, l’analisi descrittiva trova che i pazienti RHS hanno prestazioni decisamente ridotte rispetto ai NSC in circa metà degli studi. La meta analisi conferma l’impoverimento della capacità di memoria verbale in compiti di rievocazione per i pazienti RHS; nessuno studio consente invece di comparare il modo attendibile le prestazioni dei pazienti RHS e NSC in prove di riconoscimento verbale. L’analisi descrittiva trova risultati confusi riguardanti le prestazioni dei pazienti RHS e LHS in test di memoria verbale, ma la meta analisi dimostra la superiorità delle prestazioni dei pazienti RHS per entrambi i compiti di ricordo verbale e di riconoscimento verbale. L’articolo: Gillespie DC et al. “Memory impairment following right emisphere stroke: a comparative meta-analytic and narrative review”. The Clinical Neuropsychologist 2006; vol. 20, n. 1: 59-75. APPROCCIO OLISTICO: RISULTATI POSITIVI, IN ATTESA DI CONFERME UFFICIALI (Giuseppe Foderaro) Uno studio finlandese ha preso in esame l’outcome di due differenti modelli di neuroriabilitazione post-acuta per pazienti con trauma cranio-encefalico (TCE): il gruppo sperimentale è stato inserito in un programma di riabilitazione olistica che prevedeva molteplici interventi terapeutici, sia individuali sia di gruppo, coordinati all’interno di una cornice fortemente psicologica e psicoterapica; il gruppo di controllo ha invece beneficiato di una approccio riabilitativo convenzionale, ovvero caratterizzato da diversi interventi attuati in un contesto multidisciplinare. Come indice di outcome è stata considerata la produttività del paziente a distanza di due anni dalla conclusione del training riabilitativo. Per ognuno dei due gruppi è stato conteggiato il numero dei pazienti che, a distanza di tempo, erano in grado di svolgere un’attività professionale, di adempiere al ruolo di casalinga oppure di intraprendere o proseguire un corso di studi. Tra i pazienti riabilitati secondo l’approccio olistico veniva giudicato produttivo l’89% del campione, contro il 55% dei pazienti riabilitati in modo convenzionale. Alla luce di tali risultati gli autori ipotizzano che la riabilitazione olistica possa favorire un outcome positivo in termini di produttività. I risultati vanno tuttavia analizzati con attenzione: si tratta infatti di uno studio non randomizzato, condotto su un numero estremamente limitato di pazienti (19 per il gruppo sperimentale), tra l’altro selezionati in base a criteri molto restrittivi che, verosimilmente, rendono il campione poco rappresentativo dell’intera popolazione dei pazienti TCE. Sono gli autori stessi a sottolineare questi limiti, ravvisando la necessità di confermare i risultati attraverso studi randomizzati, controllati e condotti su ampia scala. L’articolo: Sarajuuri JM et al. “Outcome of a Comprehensive Neurorehabilitation Program for Patients with Traumatic Brain Injury”. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation 2005; vol. 86: 2296-2302. ANCORA SUL RISCHIO DI MORTE NEGLI ANTIPSICOTICI (Giuseppe Foderaro) Recentemente un monito della Food and Drug Administration americana ha raccomandato cautela nell’uso degli antipsicotici atipici nell’anziano, per l’evidenza di un aumento del rischio di mortalità connesso a questi farmaci, il cui uso non è stato ufficialmente approvato nei pazienti anziani con demenza. Il monito non si estendeva agli antipsicotici tipici, per i quali il rischio di morte nell’anziano non è noto. Uno studio retrospettivo che ha valutato più di 22.000 pazienti ultra-65enni che avevano iniziato ad assumere un antipsicotico tipico o atipico tra il 1994 e il 2003 ha evidenziato che gli antipsicotici tipici hanno un rischio di mortalità aumentato rispetto agli atipici, anche a breve termine e indipendentemente dalla presenza o meno di demenza o di istituzionalizzazione. L’entità del rischio è dose-dipendente. I risultati di questo studio, se riceveranno ulteriore conferma, suggeriscono che anche gli antipsicotici tipici, come gli atipici, possono aumentare la mortalità nell’anziano. Inoltre, lo studio sottolinea la necessità di valutare in studi clinici dedicati l’efficacia e la sicurezza a lungo termine, quindi anche gli effetti della mortalità, di altri farmaci che, oltre agli antipsicotici, vengono ampiamente usati senza che vi sia una approfondita conoscenza dei loro effetti nella popolazione anziana. L’articolo: Wang PS et al. “Risk of death in elderly users of conventional vs. atypical antipsychotic medications”. New England Journal of Medicine 2005; 353:2335-41. NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA DEMENZA A CORPI DI LEWY (Giuseppe Foderaro) Rivisti per la terza volta i criteri diagnostici per la demenza con corpi di Lewy, che nella stesura originale risalgono al 1996. Ai tre elementi principali che contraddistinguono tale forma di demenza (fluttuazione dei sintomi, allucinazioni e parkinsonismo), nella nuova revisione sono state aggiunte alcune caratteristiche suggestive, tra cui i disturbi del sonno REM, l’ipersensibilità ai neurolettici e la ridotta attività striatale del trasportatore della dopamina al neuroimaging funzionale: la presenza di una o più di queste caratteristiche e di una o più di quelle principali consente di emettere una diagnosi di demenza con corpi di Lewy probabile. L’articolo: McKeith IG et al. “Diagnosis and management of dementia with Lewy bodies: third report of the DLB consortium”. Neurology 2005; 65: 1863-1872. FARMACI PER L’ATTENZIONE (Giuseppe Foderaro) Uno studio multicentrico in aperto condotto in Francia mostra per la prima volta una specifica azione della galantamina sulle capacità di attenzione dei pazienti affetti da demenza lieve-moderata, con conseguenze positive per i caregiver. I pazienti sottoposti al trattamento farmacologico erano 373 e le funzioni attentive venivano valutate attraverso test computerizzati e, indirettamente, mediante rating scales compilate dal caregiver, dal medico e dal paziente stesso. A seconda del tipo di valutazione, la percentuale dei pazienti che mostravano un significativo miglioramento oscillava tra il 57% ed il 67%. Gli incrementi delle abilità attentive erano inoltre correlati con una riduzione dello stress del caregiver, con il decremento del tempo necessario per l’assistenza e con un aumento della disponibilità del paziente ad entrare in relazione con altre persone. Non venivano segnalati effetti collaterali significativi, ad eccezione di sintomi gastrointestinali in alcuni soggetti. L’articolo: Vellas B et al. “Early onset effects of galantamine treatment on attention in patients with Alzheimer’s disease”. Current Medical Research and Opinion 2005; vol. 21, n. 9: 1423-1430. IN BIBLIOTECA Jones M. (2005). “Gentlecare: un modello positivo di assistenza per l'Alzheimer”. Carocci. (Giuseppe Foderaro) Il libro presenta le basi teorico-pratiche e metodologiche che sottendono il modello Gentlecare, che riscuote un discreto successo tra gli operatori che si occupano dell’assistenza dei pazienti dementi. Vengono soprattutto illustrati i diversi elementi che costituiscono l'ambiente protesico per questi pazienti: le persone che curano, i programmi che supportano i deficit del malato e gli spazi significativi per la cura. Si tratta di un volume rivolto a figure professionali diverse e che può risultare utile anche per il caregiver. Basso A. (2005). “Conoscere e rieducare l’afasia”. Il Pensiero Scientifico Editore. (Laura Bertella) È un testo “semplice”, chiaro ed estremamente completo che tratta i disturbi del linguaggio fornendo indicazioni preziose a livello neuroanatomico, storico (approccio sindromico-localizzazionista fino al moderno orientamento psicolinguistico) e riabilitativo. Vengono indicati i principali approcci alla riabilitazione e spiegato il razionale di una buona valutazione neuropsicologica del linguaggio e l’impostazione del trattamento riabilitativo alla luce delle attuali conoscenze teoriche derivate dalla psicologia cognitiva e dalla psicolinguistica. Infine viene affrontato il tema dell’efficacia della riabilitazione. Indice dei contenuti: - Caratteristiche del linguaggio ed elementi di anatomia neurologica - Storia e classificazione delle afasie - Principali approcci alla riabilitazione - La neuropsicologia cognitiva e il sistema semantico-lessicale - La valutazione del paziente - Riabilitazione del lessico - La frase - Linguistica pragmatica e rieducazione alla comunicazione - Efficacia della riabilitazione - Implementazione - Conclusioni e prospettive future - Appendice: La rieducazione dell’afasia in Italia - Bibiliografia. STRUMENTI DI LAVORO Segnalati da: Giuseppe Foderaro All’interno del sito internet dell’IRCCS Santa Lucia di Roma (www.hsantalucia.it), più precisamente alla pagina www.hsantalucia.it/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=1032 , sono reperibili e liberamente scaricabili tre prove standardizzate per la dislessia. Si tratta del Test di Denominazione Rapida e Ricerca Visiva di Colori, Figure e Numeri, della Prova di Lettura di Parole e Non-Parole e della Prova di Velocità di Lettura di Brani per la Scuola Media Superiore. Le prove sono state sviluppate nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Unità di Neuropsicologia del noto centro di riabilitazione romano. CORSI E CONGRESSI IN ITALIA Segnalati da: Silvia Albanese, Maria G. Inzaghi, Fabrizio Pasotti e Marco Di Gangi Stroke 2006: Conferenza Nazionale sull’Ictus Cerebrale. Firenze, 9-11 marzo 2006 Info: www.strokeforum.org ; [email protected] Ai confini della coscienza: la ricerca del contatto (tra risvegli, evidenze, questioni etiche…). Il progetto riabilitativo di un paziente a bassa responsività in fase di riabilitazione intensiva. Reggio Emilia, 23-24-25 marzo 2006 Info: www.ausl.re.it ; [email protected] 6° Congresso Nazionale SIRN – Società Italiana di Riabilitazione Neurologica Venezia Lido, 6-8 aprile 2006 Info: [email protected] Affective, Behaviour and Cognitive Disorders in the Elderly. Bologna, 15-17 giugno 2006 Info: www.gegcongressi.com/abcde CORSI E CONGRESSI ALL’ESTERO Segnalati da: Barbara Muolo e Maria G. Inzaghi 58th Annual Meeting of the American Academy of Neurology. San Diego (USA), 1-8 aprile 2006 Info: www.aan.com 16th Meeting of the European Neurological Society. Losanna (Svizzera), 27-31 maggio 2006 Info: www.akm.ch/ens2006/ 10th International Conference on Alzheimer's Disease and Related Disorders. Madrid (Spagna), 15-20 luglio 2006 Info: www.alz.org/researchconference/overview.asp From plasticity to rehabilitation. New developments in Alzheimer research and assessment, dyslexia research and treatment, neurofeedback application in neuropsychology, neuropsychological rehabilitation. Zurigo (Svizzera), 26-29 luglio 2006 Info: www.psychologie.unizh.ch/neuropsy.INS2006/ 2nd Meeting of the European Neuropsychological Societies Tolosa (Francia), 18-20 ottobre 2006 Info: www.esn2006.com Theory, therapy and social outcomes in holistic brain injury rehabilitation. Cambridge (UK), 16-17 novembre 2006 Info: www.ozc.nhs.uk ; [email protected] SITI INTERNET Segnalati da: Giuseppe Foderaro www.parkinson.it Il sito sulla Malattia di Parkinson a cura dell’Associazione Italiana Parkinsoniani. www.aita-onlus.it Il sito dell’Associazione Italiana Afasici. www.alosionline.org Il sito dell’Associazione Logopedisti della Svizzera Italiana, uno dei primi siti che pubblicizza il nostro portale tra i propri link www.sirn.net Il sito della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica, una delle associazioni di riferimento per i neuropsicologi che si occupano di riabilitazione. www.sinp-web.org Il sito della nostra sorella maggiore, la Società Italiana di Neuropsicologia. www.internetbookshop.it Il portale IBS vende online libri di vario genere, inclusi testi di neuropsicologia. Per segnalazioni e contributi: Giuseppe Foderaro Unità Operativa di Neuropsicologia e Logopedia Clinica Hildebrand – Centro di Riabilitazione Via Crodolo, 18 - 6614 Brissago (Svizzera)

Source: http://www.neuropsicologia-span.it/uploads/public/Newsletter_1-2006.pdf

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